BORIS BOZEGLAV


Anfratti lagunari
A tunnara
Scorcio floreale
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Cm. 50 x 100
Tempera acrilica e smalto
Cm. 50 x 100
Tempera acrilica e smalto
Cm. 70 x 50
Olio su masonite meteorica

Boris Bozeglav nato nel 1930, è di origine slovena, si formò alla scuola del Cherubini negli anni successivi all’ultima guerra. Dalla sua terra, così feconda e felice, così generosa nei frequenti motivi d’ispirazione, sente giungere le prime voci che lo invitano all’arte del colore. Il colore sarà infatti la sua appassionata esaltazione, il motivo principale della sua ricerca e della sua pittura. Ma non basta nascere pittori. E questo Bozeglav lo comprende, fortunatamente in tempo, per condurre a compimento un tirocinio improntato alla più efficace esigenza. Molti sono gli anni dedicati ad esperienze di tecnica, a dibattiti estetici. Lo studio include la figura, il paesaggio, la natura, lo scenario del mare. Poi giunge il momento di scegliere tra queste manifestazioni della propria anima – tutte difficili, tutte interessanti, tutte armoniose – e Bozeglav riscontra nel suo spirito un più profondo desiderio di dipingere il paesaggio. I motivi sono umani e simbolistici ad un tempo. Sotto la cappa del cielo, che rappresenta la porta sempre aperta della Creazione, dalla quale ci giungono l’aria ed il sole, si accomunano nei primi piani e si frastagliano all’orizzonte le case degli uomini. Sono gusci di mattone che ospitano le loro vite, ove crescono i bimbi e si spengono i vecchi, ove si alternano dialoghi d’amore ed espressioni di tristezza o di smarrimento, di collera o di fede. E dalle case alle strade, dalle strade alle piazze, questa umanità si agita nel suo vivere di ogni ora, sotto i festoni dei panni al sole, od i ciuffi scapigliati del glicine, o gli alberi fioriti, o le tende variopinte dei mercati. Rossi di Pozzuoli, gialli bruniti, terre verdi ed ocre, toni di cobalto e di violetto, di cinabro o di lacche… Tavolozza festosa, ma non ridanciana, motivo a vasta spirale, con brio e temperamento, ma emotivamente contenuto. I lembi cilestrini o rosastri dello sfondo sbrigliano la fantasia e fanno sognare, orchestrando armonie, disegnando eterni giochi di forme. Tutto risulta sempre centrato su dati concreti della realtà, al di fuori d’ogni vago dialogare, con realizzazioni che dimostrano un organico di elementi suggestivi e sentimentali.

Gianfranco Tringale